Mr. Jones

mrjones Mr. Jones

 

REGIA: Mike Figgis
SCENEGGIATURA: Michael Cristofer, Eric Roth
ATTORI: Richard Gere, Lena Olin, Anne Bancroft, Tom Irwin, Delroy Lindo, Bruce Altman, Lauren Tom, Deryn Warren, Peter Vogt, Kelli Williams, Marjorie Lovett, Thomas Kopache, Leon Singer, Scott Thomson, Barry Neikrug, Bill Moseley, Laura O’Loughlin, Edzard Padilla, Marguerite Pini, Valente Rodriguez

FOTOGRAFIA: Juan Ruiz Anchía
MONTAGGIO: Tom Rolf
MUSICHE: Maurice Jarre
PRODUZIONE: RASTAR ALAN GREISMAN, DEBRA GREENFIELD
DISTRIBUZIONE: COLUMBIA TRISTAR FILM ITALIA (1994) – COLUMBIA TRISTAR HOME VIDEO
PAESE: USA 1993

Trama del film:
Mr. Jones è un uomo che conquista la gente senza sforzo, grazie al suo fascino contagioso. Ma, con facilità, scivola in lunghi periodi di depressione e sconforto: la dottoressa Libbie Bowen è una psichiatra che si scopre impreparata ad affrontare Mr. Jones. L’uomo la sfida, legge nel suo cuore fino a che Libbie non finisce per mettere a rischio la sua intera carriera per amore. Richard Gere, Lena Olin e Anne Bancroft sono i protagonisti di Mr. Jones, una drammatica e provocatoria storia d’amore che racconta la vicenda di una dottoressa prepotentemente attratta da un paziente, quasi dotato di poteri magici, ma anche profondamente turbato, che viene affidato alle sue cure. Mr. Jones è un film sulla potenza dell’amore, esaminata in due contesti molto inconsueti: la straordinaria complessità della condizione mentale dei maniaco-depressivi (un disturbo noto anche come disordine affettivo bipolare) e la fragilità del rapporto medico-paziente nel difficile mondo della malattia mentale. Richard Gere ha dichiarato di essere stato particolarmente attratto dalla sfida rappresentata dalla sua parte, che richiedeva l’espressione di una vastissima gamma di emozioni opposte, e che possedeva una sorta di misticismo intrinseco. “Mr. Jones è al tempo stesso forte e vulnerabile, estremamente sicuro di sé, straordinariamente sensibile e potenzialmente violento. E’ una combinazione devastante. Abbaglia il mondo che lo circonda con la sua vitalità, il suo umorismo ed il suo fascino”, spiega Gere. “E’ travolto da un’incredibile eccitazione per il fatto di essere vivo. Si sente invincibile ed onnisciente. Poi, di colpo, crolla nelle tenebre più oscure della propria mente”.
Critica:
“Passabile psicodramma dell’inglese Mike Figgis, che cuoce a fuoco lento un minestrone romantico-medicamentoso, sicuramente più digeribile nei risvolti sentimentali che in quelli terapeutici. Lo scatenato Richard Gere ha un’insospettabile predisposizione per il ruolo del matto. ” (Massimo Bertarelli, ‘Il Giornale’, 13 luglio 2000)

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